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bioeconomia startup corporate accelerazione
Descrizione

Novamont, Partner di Terra Next collabora a progetti di bioeconomia circolare, riconoscendo il valore delle sinergie tra grandi aziende e startup per accelerare lo sviluppo di nuove tecnologie.  

Fabio Apone, Responsabile Centro Ricerche per le biotecnologie industriali di Piana di Monte Verna racconta il valore di questa sinergia.


Quali sono le vostre aspettative per questa terza edizione del Programma? 

In questa terza edizione, ci auguriamo di individuare soluzioni innovative da applicare ai nostri processi, includendo anche tecnologie sviluppate per settori diversi ma adattabili ai nostri ambiti di interesse. Questa contaminazione ci permetterà di crescere, poiché, grazie alla collaborazione con start-up innovative su progetti di interesse comune, potremo testare innovazioni non ancora esaminate, e offrirà alle start-up l'opportunità di ampliare l'applicazione delle loro idee progettuali, in un’ottica di crescita reciproca.

Tra le tre aree di interesse della call, c’è un tema che avete particolarmente a cuore?  

Sicuramente, le aree basate sui "Circular & Biomaterials" rimangono per noi di grande interesse. Questo interesse cresce ulteriormente se questi materiali derivano da prodotti di scarto delle filiere agro-industriali o da fonti alternative, ottenuti attraverso idee di utilizzo efficiente e circolare delle risorse. Un altro settore di nostro interesse che è quello dell’agricoltura rigenerativa: settore in cui siamo attivi anche nella ricerca dei bioerbicidi, biostimolanti e biolubrificanti. Siamo anche aperti a esplorare nuovi settori di applicazione e ad utilizzare nuove tecnologie, purché si dimostrino idonee e pronte per essere integrate nei nostri processi, sempre con un'ottica di circolarità e recupero delle risorse disponibili.

Dal vostro osservatorio, quali sono gli ambiti della bioeconomia su cui vedete maggiore fermento da parte delle startup? 

La bioeconomia è un settore in crescita, e le startup possono giocare un ruolo importante nell’innovazione sostenibile. In particolare, la ricerca di nuove fonti di materie prime e biomasse può portare alla realizzazione di prodotti innovativi e sostenibili. È interessante notare come l’attenzione verso la sostenibilità stia spingendo molte aziende ad esplorare soluzioni basate su risorse biologiche e rinnovabili. Questo può includere l’utilizzo di biomasse per produrre bioplastiche o bioprodotti. Le startup che si concentrano su queste aree potrebbero avere un impatto significativo nel campo della bioeconomia.

Nella vostra esperienza quali sono le maggiori necessità delle imprese innovative nel settore della bioeconomia? E come Terra Next può contribuire maggiormente alla crescita di queste imprese?

Le imprese innovative nel settore della bioeconomia hanno diverse necessità per crescere. Tra le principali esigenze vi sono il supporto per la ricerca e sviluppo, fondamentale per promuovere l'innovazione nella bioeconomia. Il networking e le collaborazioni sono altrettanto essenziali, così come la conoscenza del settore, poiché le imprese devono comprendere le sfide specifiche dell'agroalimentare e della bioeconomia. Terra Next crea un ambiente stimolante e ricco di risorse, dove le imprese partecipanti possono connettersi con mentori esperti, altre startup e partner industriali, aprendo nuove opportunità di collaborazione e crescita in modo innovativo e sostenibile.

Quanto è maturo, dal vostro punto di vista, l’ecosistema della bioeconomia in Italia? 

La bioeconomia rappresenta un settore chiave per l’Italia. I numeri di Intesa Sanpaolo mostrano come nel 2022 l’insieme delle attività connesse alla Bioeconomia in Italia abbiano generato un output stimato pari a 415,3 miliardi di euro (+15,9%), occupando circa due milioni di persone. Un settore che pesa l’11% in termini di output e il 7,8% in termini di occupazione, sul totale dell’economia italiana. 

La maturità di questo settore è dettata anche dalla centralità in termini di scelte politiche e strategiche. Nel 2017 il Governo italiano ha promosso lo sviluppo di una Strategia nazionale per la Bioeconomia (BIT)2, aggiornata nel 2019 (BIT II3) per interconnettere in modo più efficiente i pilastri della bioeconomia nazionale. L'obiettivo è un aumento del 15% del fatturato e dell'occupazione nella bioeconomia italiana entro il 2030.

Data di pubblicazione
Jun 20, 2024